Esigenze

Hai bisogno di più memoria in modo permanente o temporaneo, ad esempio per un processo complesso. Non si può o non si vuole creare una nuova partizione di swap.

La soluzione

Linux può anche utilizzare lo swap come file. I file di swap possono essere aggiunti e rimossi in un sistema in esecuzione.

La procedura

Per prima cosa si crea un file in cui effettuare lo swap. La sua dimensione determina la quantità di spazio di swap ottenuto. Il file non viene aumentato o ridotto automaticamente da Linux. È possibile creare il file, ad esempio, copiando zero byte dal file /dev/zero con il comando dd. bs sta per blocksize. M sta per Megabyte. Il seguente comando crea un file /tmp/swap.img di dimensioni pari a 512 MB:

root@linux# dd if=/dev/zero of=/tmp/swap.img bs=1M count=512

Ora è necessario creare una firma di scambio in questo file. A tale scopo si utilizza il comando mkswap:

root@linux# mkswap /tmp/swap.img
Swapbereich Version 1 wird angelegt, Größe 536866 KBytes

Il nuovo spazio di scambio è integrato in swapon e diventa immediatamente attivo:

root@linux# swapon /tmp/swap.img

Il comando free -m mostra la memoria e lo spazio di swap in megabyte:

root@linux# free -m
             total       used       free     shared    buffers     cached
Mem:          1977       1255        721          0         79        957
-/+ buffers/cache:        219       1758
Swap:          511          0        511

Tutte le aree di scambio attive sono elencate da swapon -s:

root@linux# swapon -s
Filename                         Type            Size    Used    Priority
/tmp/swap.img                    file            524280  0       -1

Il comando swapoff disattiva il file di swap:

root@linux# swapoff /tmp/swap.img

A questo punto è possibile eliminare il file:

root@linux# rm /tmp/swap.img

Nota: i file di scambio attivati con swapon non vengono riattivati automaticamente dopo un riavvio. Per questo, devono essere inseriti in /etc/fstab.

Linux knowledge

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Tuttavia, sono ancora validi e quindi li conserviamo sul nostro sito web.
Da allora Mathias ha sviluppato un software di monitoraggio chiamato Checkmk.

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